Di che cosa si tratta?
Le neofite invasive sono delle piante alloctone invasive introdotte accidentalmente o deliberatamente in Europa dopo il 1492. Sono in grado di colonizzare rapidamente e formare popolazioni estese. Le specie invasive alloctone si diffondono sotto forma di semi o frammenti di piante come rizomi, bulbi, gemme o stoloni o tramite pollini.
Quali sono i rischi?
Possono rappresentare una minaccia per la salute dell’uomo e la biodiversità, e causare danni economici e alle infrastrutture.
L'Ambrosia a foglia di Artemisia, ad esempio, può provocare delle allergie a livello respiratorio, oculare e cutaneo. E’ il polline di questa pianta a provocare reazioni anche forti in persone allergiche.
Alla stessa stregua anche il Panace di Mantegazza può causare infiammazioni cutanee. La pianta contiene infatti furanocumarine fototossiche che, per semplice contatto e sotto l’influsso dell’irraggiamento solare, possono provocare bolle e scottature sulla pelle che si rimarginano solo lentamente.
Quali misure adottare?
Vestirsi con abiti da lavoro, guanti e occhiali protettivi.
La pianta invasiva va strappata possibilmente senza toccarla. Prima del taglio vanno eliminate le infiorescenze per evitare il disperdersi dei semi, vanno coperti e quindi protetti i corsi d’acqua con reti e, da ultimo a fine lavori, bisogna effettuare una pulizia minuziosa dei macchinari e degli attrezzi utilizzati.
Per combattere e indebolire queste specie si devono effettuare sfalci regolari o sradicamenti. Scarti vegetali lasciati sul luogo al momento del taglio meccanico favoriscono l’espansione delle piante in grado di riprodursi per via vegetativa; assicurarsi quindi che lo smaltimento sia fatto in sicurezza.