Care e cari Capriaschesi,
Vi porgo il più cordiale e affettuoso saluto!
Con il presente scritto vorrei farvi conoscere - o rammentarvi - le nostre umili origini, partendo da molto lontano fra storia e leggenda, per poi arrivare ai giorni nostri.
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Le nostre origini affondano le loro radici nel lontano Medioevo, precisamente nell’11. esimo secolo. Storia e leggenda si completano a vicenda, generando una sintesi con tutti i requisiti classici per diventare fonte di studi specialistici corredati da dovizia di particolari, improponibili in questa sede ma di sicuro interesse.
Tutti sono comunque a conoscenza della vicenda, drammatica e triste, della Contessa Grassa, madre inferma di Arnoldo e Azzone, nobili longobardi di Milano animati da ambiziosi progetti feudali a scapito della popolazione capriaschese.
Corruzioni di ogni tipo, miseria e pestilenze fanno da fosco sfondo ad un periodo storico agitato nel quale le ingiustizie e le prevaricazioni diventano legge ed ingenerano scontri rudi e sovente cruenti.
I due fratelli, figli del loro tempo, al colmo della cupidigia arrivano al punto di pugnalare il sacerdote della Pieve, tale don Fedele, in quanto, si racconta, aveva avuto il coraggio di pubblicamente parteggiare per i diritti della popolazione contadina locale.
La Contessa Grassa, con testamento del 1078, per espiare il grave sacrilegio che “ha macchiato per l’eternità l’anima dei figli”, decide di rinunciare ai diritti feudali e di lasciare l’intera sua proprietà alla Chiesa di Santo Stefano. Con questo gesto la Capriasca diventa a tutti gli effetti dei Capriaschesi.
I nostri ex Comuni e i vari Patriziati potrebbero essere nati anche a seguito dei fatti citati e dei beni ricevuti dalla Contessa Grassa, suddivisi poi fra le comunità della Pieve.
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Tornando decisamente ad un passato più recente, e ai giorni nostri, nel 2001 e nel 2008 gli ex Comuni si aggregano e nasce il Comune di Capriasca. Allo stato attuale il quinto per iscritti a catalogo elettorale, dopo i quattro agglomerati, e il sesto per numero di abitanti.
In questi 24 anni molto è stato fatto. Pensiamo soprattutto ai grandi investimenti, indispensabili, nell’edilizia scolastica e per il tempo libero. Investimenti che, fortunatamente, hanno goduto di una congiuntura molto favorevole. È quindi doveroso ringraziare i Municipi e i Consigli comunali che si sono succeduti.
Ora siamo a una svolta, non solo per il cambio di Sindaco dopo quattro legislature, ma perché il tempo dei grandi investimenti è terminato, come pure il periodo di congiuntura molto favorevole. I futuri investimenti dovranno essere, giocoforza, mirati e spalmanti su parecchi anni, finanziati solo con capitale proprio e secondo la disponibilità.
Si dovrà inoltre programmare anche un piano di rimborso del debito pubblico e mantenere una pressione fiscale accettabile, con l’obiettivo di diminuirla negli anni a venire.
Chi sceglie di domiciliarsi da noi lo fa sicuramente per lo splendore della nostra regione e l’ottima qualità di vita che essa offre. Abbiamo tutto il necessario davanti alla porta di casa e, nel contempo, quello di cui si ha anche bisogno (autostrade, ferrovia, centri commerciali, ecc.) alle dovute minime distanze ma sufficienti per non snaturare la bellezza del paesaggio. Viviamo in un Paradiso terrestre! Dobbiamo sempre rendercene conto, perché nel tran tran quotidiano siamo portati a lamentarci, o criticare, per cose magari futili, perdendo di vista tutto il bello che abbiamo.
E che dire dei Capriaschesi: gente cordiale, aperta, allegra ed accogliente, che con le due aggregazioni ha dimostrato di superare le rivalità che c’erano al tempo dei singoli Comuni. Ora, lo dico con orgoglio, siamo tutti uniti, anche se i nove quartieri sono sparpagliati su un vasto territorio.
Municipio e Consiglio comunale hanno il dovere e la responsabilità di amministrare e guidare il nostro magnifico Comune con oculatezza e lungimiranza, con il pensiero rivolto alle future generazioni, alle quali il Comune dovrà essere consegnato con finanze sane in modo da avere il destino nelle proprie mani. Questa è una missione, una sfida che dovrà essere vinta.
Le ultime elezioni comunali mi hanno gratificato dell’onore di essere il terzo Sindaco. Carica che assumo con umiltà, responsabilità e con l’impegno, con l’aiuto di tutti, di raggiungere gli obiettivi fissati.
Viva la Pieve!
Maggio 2024