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Saluto del Sindaco

Il valente segretario comunale e l’informatico della casa mi ingiungono di mettermi a riscrivere il saluto del sindaco per il nuovo sito del Comune. Quello ancora pubblicato infatti risale all’estate del 2008 ed ovviamente non è più d’attualità, anche se il senso profondo di quanto scrivevo allora mantiene tutta la sua freschezza…

 

Mi spremo le meningi per trovare qualche buono spunto, ricordandomi che alcuni anni fa mi ero già messo all’opera, ma poi avevo messo da parte la bozza che era piuttosto deludente.Poi non me ne sono più occupato, preso da mille altri progetti e incombenze…

 

Mi rendo conto, improvvisamente, che oggi è il 5 maggio 2020, dodicesimo compleanno di Capriasca bis. Eppoi realizzo pure che davanti a noi già si delinea il ventesimo compleanno della nascita del comune di Capriasca, che festeggeremo nell’autunno del prossimo anno.

 

Mi sorprendo quindi a “guardare indietro” nel tentativo di identificare alcune tappe di questo ventennio, ma al contempo cerco anche di evidenziare i fondamentali che sono rimasti immutati, poiché profondamente radicati nella nostra gente e nel nostro territorio.

 

Un dato statistico mi balza subito all’occhio: a fine 2008 contavamo 6'134 domiciliati, a fine 2019 i domiciliati erano 6'741: una crescita che sfiora il 10% in poco più di due lustri.

 

Ma se guardo al grande sforzo che negli ultimi decenni (direi soprattutto a partire dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso) è stato fatto per adattare le nostre infrastrutture e i nostri servizi alle mutate abitudini ed esigenze di vita che hanno raggiunto anche la nostra Capriasca, che fino al primo dopoguerra si caratterizzava quale zona prevalentemente rurale, non posso che rimanere stupito e chiedermi come ci siamo riusciti.

 

E, per giunta, la mia percezione è che, nonostante oggi siamo zona periurbana a vocazione prevalentemente residenziale, con funzioni di svago estensivo (come specifica la scheda R/M3 del Piano Direttore cantonale, parlando della Pieve) nella quale è venuta a stabilirsi moltissima gente proveniente da altri comprensori, fondamentalmente siamo rimasti un territorio con forti caratteristiche identitarie, e dove noi che lo abitiamo ci identifichiamo, sentendoci appartenenti ad un villaggio un poco più grande di quelli nei quali abitavano i nostri genitori e i nostri nonni.

 

Se poi penso all’aspetto della nostra fortunata localizzazione geografica e al contesto ambientale nel quale abbiamo la fortuna di vivere, non posso che sottoscrivere quanto recentemente ha scritto un nostro collaboratore dell’Arena Sportiva nella guida alla mostra organizzata dalla Fondazione Leiser-Giupponi presso la PiancotecaZüst di Rancate, immaginando i pensieri della coppia di artisti che qui è giunta da Bienne, e qui ha vissuto ed operato per lunghi anni.

 

Chiudiamo gli occhi; saliamo lungo la strada e arriviamo a Sala, sulla destra la collina verde con i boschi di San Clemente, il cinguettio degli uccelli in sottofondo, ritto davanti a noi, il campanile maestoso della Chiesa di Santo Stefano; scrutiamo all’insù e vediamo, imponente, il Gazzirola, quasi a vegliare su tutta la regione della Capriasca, ci voltiamo leggermente a sinistra e vediamo la vallata che lieve porta a Gola di Lago, un vero Paradiso.


Un’orchestra naturale nella quale nulla stona, armonia, tranquillità, serenità si riproducono e si trasformano, come per miracolo, nel senso della vita.


Non potremmo immaginare posto migliore dove risvegliarci ogni giorno, dove trarre ispirazione per la nostra arte e per le nostre vite. Siamo arrivati, Bienne cara, ci rivedremo, la Capriasca sarà la nostra nuova dimora.”


Infatti, qui da noi sono giunti ed hanno operato parecchi artisti, probabilmente catturati ed ispirati dalla poesia di questi luoghi. Nelle pagine del sito troverete i riferimenti a persone, opere, luoghi, epoche di questi personaggi che abbiamo avuto la fortuna di ospitare. Vi invito a volerli (ri-)scoprire.

 

Peraltro, posso testimoniare che io pure nelle lunghe passeggiate estive sulla corona di monti che circonda la nostra piccola valle, rivivo l’esperienza di queste intense emozioni che il paesaggio trasmette.

 

Ma un territorio non si caratterizza solo per il suo aspetto geofisico. È essenziale il tessuto umano che lo abita, che lo rende accogliente e che lo fa vivere. E in questi anni ho avuto modo di incontrare tantissime persone che, in un puro spirito di volontariato, animano i nostri villaggi e tutta la nostra comunità, e la fanno crescere con passione e dedizione, riuscendo a trasmettere lo stesso spirito ai nostri ragazzi. Ciò è di buon auspicio per il nostro futuro. Non mi stancherò mai di ripetere il grazie dell’istituzione a tutte queste persone: senza di loro saremmo come un corpo, pur bello quanto vogliamo, ma privo dell’anima.

 

A coloro che hanno scelto di abitare in Pieve dico: “sentitevi parte importante del nostro presente e ricordate che il nostro futuro dipende da quello che ognuno di noi ci mette”;

 

a coloro che hanno l’occasione di venirci a trovare dico: “siate i benvenuti: abbiamo voglia di incontrarvi, farvi gioire insieme a noi del nostro bel territorio e scambiare con voi idee e progetti”;

 

a chi invece ci visita virtualmente attraverso i nostri siti dico: “lasciatevi ammaliare dalle immagini che vi raggiungono, ovunque voi siate, e cedete alla tentazione di venirci a trovare di persona”.

 

A tutti voi che avrete avuto la pazienza di leggere queste righe, residenti, turisti o potenziali visitatori del nostro Comune, dico grazie per la pazienza e vi saluto cordialmente.

 

 

Andrea Pellegrinelli, Sindaco

 

 

Tesserete, maggio 2020

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