Nel 1375, Alberto Dozio di Campestro fece testamento. In suffragio della propria anima e dei suoi benefattori, lasciò in perpetuo una somma per distribuire il pane “alli poveri di Gesù Cristo”.
Questa usanza è in vigore ancora ai nostri giorni e la sera del 30 novembre, giorno di sant’Andrea, i fedeli dopo la messa ricevono una pagnotta di pane. Questo la dice lunga sulla storia e le tradizioni che fanno di Campestro uno dei nuclei più vecchi e ricchi di storia della pieve Capriasca. Per più di 150 anni (dal 1803 al 1976), Campestro fu comune a sé; nel 1976 fece fusione con Tesserete.
La chiesa di sant’Andrea è di origine antica e racchiude affreschi che risalgono al 1300, qualcuno vi ha visto degli influssi di Giotto. Tra questi si può identificare l’adorazione dei Magi: si riconosce un vegliardo che s’inchina davanti al Bambino in braccio alla Madonna e una persona che indica con la mano la stella ad otto punte. Un altro affresco raffigura re Erode che osserva la strage degli innocenti, da lui voluta. Ci sono poi varie figure di santi.
Nella parte alta del paese, lungo la strada che porta a Bettagno, si ammirano le case Savi e Ardia, di impianto antico, che portano interessanti scritte e decorazioni a graffito come colonne, finestre, riquadri delle finestre, marcapiani. Una scritta ricorda un vecchio adagio popolare: “la critica è facile, il sapere difficile”.
I viottoli del nucleo di Campestro sono ricoperti d’acciottolato e la contrada è ricca di, corti, porticati, scalinate, affreschi. Sulle architravi delle case si legge spesso l’anno di costruzione che per molte risale al 1700 o prima. Di suggestiva bellezza è la piazzetta del paese, in pendenza, in mezzo alla quale spicca un’arzilla fontana in ghisa.
Lungo i tornanti della strada che porta da Tesserete a Campestro risaltano due ville con giardino realizzate dall’architetto Ernesto Quadri in stile neoliberty. Villa Carmen porta la data 1911, ha splendidi giardino e frutteto, curati con grande perizia, e sulle pareti stanno importanti decorazioni di gusto floreale. Villa Mari è di qualche anno precedente, ha una torretta, e decorazioni in cemento e marmo, con placcature dorate.
Personaggi noti
Pietro Nobile, nato il 10 ottobre 1776 a Campestro, emigrò presto a Trieste, dove il padre lavorava come capomastro. Qui svolse un’importante attività realizzando vari edifici pubblici e privati nei primi anni del 1800. Dal 1818 al 1849 fu architetto di corte e direttore dell’Accademia di Belle Arti a Vienna, dove morì nel 1854. Fu uno dei più importanti architetti dello stile neoclassico e le sue opere maggiormente conosciute e visibili ancora ai nostri giorni sono la chiesa di sant’Antonio Nuovo a Trieste e la Burgtor di Vienna.